Descrizione
Al fine di abbattere il debito pubblico, l’autore propone la costituzione di fondi comuni di investimento raggruppati in un fondo sovrano (gestiti da società di proprietà del Tesoro). Le quote di quest’ultimo sarebbero poi scambiate con titoli di Stato in circolazione.
In un sistema economico-finanziario globalizzato e privo di controlli, con il fondo sovrano si ricostituirebbe in forme diverse una sorta di IRI, frettolosamente liquidato alla fine dello scorso millennio, in modo da proteggere l’interesse nazionale nei settori industriali strategici, oggetto anche di attenzione da parte del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR).
Ovviamente, il fondo sovrano non va inteso come il gestore statico dei beni ex pubblici detenuti, bensì come un attore dinamico che può, anche previa raccolta di risparmio, acquisire partecipazioni in altre imprese o addirittura a promuoverne di nuove.
Al fine di affrontare la crisi economica da corona virus, si evidenzia il ruolo che il fondo potrebbe svolgere, assecondando l’immissione di liquidità nel sistema economico con strumenti comunque non contrastanti con il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Il progetto complessivo viene proposto dall’autore, pragmaticamente, anche in una bozza di decreto legge.
Autore
Lorenzo Toglia, è nato nel 1945 a Calitri (AV). Studente lavoratore, si è laureato in Scienze politiche presso la LUISS di Roma con una tesi in diritto pubblico dell’economia.
In qualità di funzionario del Tesoro, è stato addetto al coordinamento dei mercati dei capitali e alla loro armonizzazione normativa presso la CEE (ora Unione Europea) e l’OCSE (Organizzazione internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
Successivamente ha diretto il Servizio per l’attuazione dei piani per Roma Capitale e Giubileo 2000 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e poi, tra l’altro, l’Ispettorato Carte Valori presso il Ministero dell’economia e delle finanze.
Dopo circa 43 anni di servizio nella Pubblica Amministrazione, è ora in pensione.
Si dedica comunque allo studio e alla ricerca nel settore dell’economia presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale della Università Popolare Federiciana “Splendor Mundi” aderente alla Confederazione Nazionale Università Popolare Italiane – CNUPI.